BAMBINA CON LA PALLA
(Senza titolo)
BAMBINA CON LA PALLA
1923
bronzo, 18,5x10x9 cm
firmato sul bordo del basamento, dietro a destra: “Archinti”
sul masso, dietro a sinistra: “LODI 1923”
sulla placchetta applicata al basamento: “A Giuseppe Ovena benemerito vicepresidente. I colleghi del Consiglio della Soc. Gen. Operaia di M.S in occasione delle sue nozze d’oro. Lodi – 26 – 12 – 1930”.
Esposizioni: 1994, Lodi, Ettore Archinti, s.n (indicata erroneamente con la data 1930); 2015, Lodi, Ettore Archinti. Materia semplice (senza catalogo).
Bibliografia: Francione 1994, tav. 7.
Nell’ampio campionario dedicato da Archinti alle figure di bambini, rimane indecifrabile l’identità, o anche soltanto il nome, della piccola raffigurata mentre sorregge la palla con le due mani. Illeggibile la scritta di cui restano tracce sul basamento davanti alla figura, e riferibile con ogni probabilità al nome della modella (“Giov”?).
L’opera, al pari di “Pucci” realizzata due anni più tardi, rimanda alle tante raffigurazioni del mondo dell’infanzia di Eugenio Pellini e ai numerosi i ritratti della figlia Nives bambina, per le forme strutturali adottate e l’immediatezza con la quale sono resi gli atteggiamenti dei piccoli intenti al gioco.
L’evidente riferimento al vero, leggibile nel bozzetto in esame e nelle altre raffigurazioni di analogo soggetto, ribadisce qui l’attenzione di Archinti verso i protagonisti che intorno a lui vivevano il tempo magico delle prime età della vita: “un cortile rumoroso di bimbi” è definito, nell’articolo apparso in Il Corriere dell’Adda (12 marzo 1911), quello dello studio di Archinti in via Paolo Gorini 11 (oggi n. 39). Ernesto Bazzaro vi si recò agli inizi del marzo 1911 per visionare le opere dell’allievo, facendosi poi promotore della personale che ebbe luogo a Palazzo Barni dal 23 maggio al 5 giugno, registrando il successo di quasi cinquemila visitatori paganti.